La scuola dell’Infanzia di Tarmassia si è sviluppata come espressione di una comunità; infatti, promotori, educatrici, genitori, collaboratori e popolazione si sono assunti spontaneamente l’impegno di soddisfare un’esigenza sociale importante quale l’educazione prescolare, per contribuire affinché tutti i bambini possano frequentare la scuola dell’infanzia, sviluppando in una comunità la loro facoltà di giudizio, la loro responsabilità sociale e morale.
Questa scuola dell’Infanzia, rispettando il primario diritto-dovere di genitori di educare i figli, intende fondare la propria proposta educativa nella concezione cattolica della vita; genitori ed insegnanti sono perciò chiamati al rispetto di tale principio con spirito di vicendevole collaborazione.
Questa scuola dell’Infanzia non persegue fini di lucro.
Essa, inoltre, concorre, insieme alle altre scuole dell’infanzia, paritarie e statali, agli Enti Locali, all’educazione armonica e integrale dei bambini e delle bambine che, attraverso la famiglia, scelgono di frequentarla dai due anni e mezzo fino all’ingresso alla scuola primaria, nel rispetto e nella valorizzazione dei ritmi evolutivi, delle capacità, delle differenze e dell’ identità di ciascuno, nonché della responsabilità educativa delle famiglie.
Operando in questa direzione con sistematica professionalità pedagogica, essa contribuisce alla realizzazione del principio dell’ uguaglianza delle opportunità e alla rimozione degli “ostacoli” di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (art.3 della Costituzione).
La Scuola dell’Infanzia è un ambiente educativo di esperienze concrete e di apprendimenti riflessivi che integra, in un processo di sviluppo unitario, le differenti forme del fare, del sentire, del pensare, dell’agire relazionale, dell’esprimere, del comunicare, del gustare il bello e del conferire senso da parte dei bambini.
Richiede attenzione e disponibilità da parte dell’adulto, stabilità e positività di relazioni umane, flessibilità e adattabilità alle situazioni, adozione di interazioni sociali cooperative, clima caratterizzato da simpatia e curiosità, affettività costruttiva, gioiosità ludica, volontà di partecipazione e di comunicazione significative, intraprendenza progettuale ed operativa.
Esclude impostazioni scolasticistiche tendono a preconizzare gli apprendimenti formali e, attraverso le apposite mediazioni didattiche, riconosce come connotati essenziali del proprio servizio educativo:
- la relazione personale significativa tra pari e con gli adulti, nei più vari contesti di esperienza, come condizione per pensare, fare ed agire;
- la valorizzazione del gioco in tutte le sue forme ed espressioni, in particolare, il gioco di finzione, di immaginazione e di identificazione, per lo sviluppo della capacità di elaborazione e di trasformazione simbolica delle esperienze. La strutturazione ludiforme dell’attività didattica assicura ai bambini esperienze di apprendimento in tutte le dimensioni della loro personalità;
- il rilievo al fare produttivo ed alle esperienze dirette di contatto con la natura, le cose, i materiali, l’ambiente sociale e la cultura, per orientare e guidare la naturale curiosità in percorsi via via più ordinati ed organizzati, di esplorazione e ricerca.
All’interno dello scenario delineato, la Scuola dell’Infanzia si propone come luogo di incontro, di partecipazione e di cooperazione delle famiglie; come spazio di impegno educativo per la comunità e come risorsa professionale specifica per assicurare a coloro che la frequentano la massima promozione possibile di tutte le capacità personali.
Promozione che si configura come diritto soggettivo di ogni bambino.
Questa scuola, in aderenza alla sua identità cattolica, si propone di avere un’attenzione privilegiata (nell’accoglienza e nell’attività educativa) nei riguardi di bambini svantaggiati per ragioni psicologiche, familiari e sociali.
Per essi chiede che lo Stato e gli Enti Locali assicurino presidi ed interventi adeguati, senza i quali non sarebbe possibile l’integrazione.
In caso di contrasti tra gestione, operatori, genitori, dovrà essere data prevalenza, nel rispetto dell’identità della scuola, ai superiori interessi del bambino, in quanto destinatario del servizio.
Questa scuola dell’Infanzia aderisce alla Federazione Italiana Scuole dell’Infanzia (F.I.S.M.), mediante la Sezione Provinciale di Verona e, ferma restando la concezione pedagogica che la ispira, adotta le Indicazioni Nazionali per i Piani Personalizzati, proposti per la scuola statale.